Anche nelle opere realizzate da Traianoe progettate dal suo architetto, Apollodoro di Damasco, si riscontra il contrasto fra la tendenza classicheggiante dell’architettura ufficiale e le ricerche legate alle possibilità formaili dell’opera cementizia.
Così il Foro di Traiano, pur avendo caratteri innovatori, come ad esempio la disposizione della Basilica disposta trasversalmente, in effetti ricalca, sia pure in grande dimensioni, gli schemi e le tecniche costruttive fissate, un secolo prima, nel Foro di Augusto .
L’impianto è costituito da un grande spazio rettangolare, fiancheggiato da portici, al quale si accedeva mediante un ingresso ad arco onorario, aperto al centro di una parete ad andamento convesso verso l’essterno. Al centro della piazza era posta la statua equestre di Traiano e, sullo stesso asse trasversale, il muro di cinta si rigofia ai due lati e forme le prime due esedre semicircolari. Le seconde sono in corrispondenza della Basilica Ulpia, che come si è detto, chiude la grande piazza.
Dietro la Basilica, al centro c’è la colonna coclide con ai lati le due biblioteche, greca e latina e la zona, dove Adriano farà inserire il tempio dedicato a Traiano, delimitata da un portico semicircolare.
Sfruttando il taglio operato alle pendici del Quirinale per realizzare lo spazio pianeggiante necessario alla sistemazione del Foro, fu costruito un complesso commerciale, il Mercato di Traiano, o Mercati Traianei, che analizzeremo in particolare fra poco.